La prima la dico a Francesco (Francesco, uno dei senior...).
France, ho letto le tue memorie dal Castello. Certo, quelle sul nostro sito.
Ma veramente hai scritto “estremista di destra”? Ti prego, dimmi che non è vero!
Vabbè, lo so che lo hai scritto: Giuliana lo ha solo trasferito al PC.
Sai, è stata una delusione: pensavo che tu fossi quello che mi aveva capita di più.
Io ho cambiato idea più volte, nella mia vita, solo in politica: gli altri cambiamenti, quelli fisiologici, per intenderci, sono dipesi solo dal fatto che crescevo e cresceva con me la società (no, scusa, crescevo io con lei).
Ebbene, pur avendo votato partiti diversi, mai - dico mai - sono stata una estremista. Non ci vivrei proprio, in quei panni. Ma davvero il mio comportamento al Castello ti ha dato questa impressione? Io non credo. Mi piacerebbe molto saperlo da quel famoso 4% che ci ha un pochino amati.
Vorrei anche dirti una cosa. Per me, un estremista - a parte il concetto letterale della parola che tradurrei in asociale - è una persona che non sa condividere le idee degli altri e non sa, o non vuole, mettere in discussione le proprie. Vedi un po’ tu. Se hai capito questo, di me, ti assicuro che non sai leggere dentro alle persone (forse neppure fuori). Pazienza, non per questo rinnego la nostra bella amicizia. Tu, però, puoi essere un poco più attento, per il futuro, nell’etichettare gli altri? Grazie, France, ci conto.

Milena



La replica di Giuliana...

Da Napoli...
Francesco scrive sulla sua pagina personale Sedotti e abbandonati (seconda puntata):
“Giuliana, infine, estremista di sinistra, senza saperlo si trova insieme a Milena, estremista di destra, nella stanza del Camino... Per quanto tempo dureranno? Attizzeranno il fuoco con le loro scintille?”

Da Genova...
Milena, che non è per niente d’accordo, scrive sulla sua pagina a Francesco: “Davvero hai scritto estremista di destra? Dimmi che non è vero. (...) pur avendo votato partiti diversi, mai, dico mai, sono stata una estremista. Per me un estremista è una persona asociale, che non sa condividere le idee degli altri e non vuole mettere in discussione le proprie. Mi piacerebbe proprio saperlo dai telespettatori che ci hanno un pochino amati. Il nostro 4%... Se hai capito questo di me, ti assicuro che non sai leggere dentro alle persone... e forse neppure fuori...”

Da Torino...
Anche Giuliana ha qualcosa da dire. Accetta il tono scherzoso del racconto, ma anche lei vuole fare un distinguo sulla parola estremista. Dice: “Certo, prendo fuoco facilmente, ma estremista non mi appartiene. Certo, se intendi passione civile, partecipazione, desiderio di uguaglianza e giustizia, amore per il prossimo e la mia capacità di indignazione di fronte al molto, troppo, che capita nel mondo... allora hai... sbagliato parola... Sono un animale politico, l’ho detto e tutti lo sapete; sono una combattente che da quasi vent’anni ha scelto di allontanarsi dalla politica e restare a guardare, purtroppo. Penso che siamo circondati, immersi, nell’estremismo di un potere più grande di noi, dall’arroganza, qualunquismo, ignoranza, razzismo, terrorismo pilotato. Altro che estremista, io sono inquieta perché non riesco a capire se mi stanno rubando la parola democrazia svuotandola del suo significato più profondo. Sono così estremista che la mia ultima speranza si chiama EUROPA!
Ciao Francesco, le parole sono di nuovo importanti.”



La replica di Francesco...

Per Giuliana e Milena, mie intriganti compagne di gioco televisivo, estremiste anche nelle risposte e nelle precisazioni.
Francesco non solo vi ha immediatamente capite ma fate parte ormai dei suoi pensieri, siete amabili per una particolarità che vi distingue.
Nonostante la vostra grande esperienza, la vostra indubbia cultura e preparazione, nonostante la vostra splendida età, rimanete due adorabili ragazzine pregne di quella ingenuità giovanile che vi fa scattare alla minima frase o parola che urta la vostra suscettibilità.
A Napoli, noi, persone del genere le chiamiamo pesciolini di cannuccia. Che cosa significa?
Pesciolino di cannuccia è quel pesciolino che viene allettato anche da una piccola briciola di pane appuntata ad in piccolo amo di una modesta canna da pesca.
Il pesciolino di cannuccia abbocca a qualsiasi provocazione.
A Milena, che sarebbe stata interessante incontrare trent’anni or sono, vuoi per motivi biblici che culturali, sono legato da un’amicizia che va al di là delle parole, e quindi, anche se lei lo ha voluto contestare, la mia provocazione era tesa ad un fine preciso: quello di suscitare la sua reazione liberatoria.
Io voglio che Milena ci dica veramente tutto di lei, ci dica tutto quello che per modestia ci tiene nascosto, che insomma apra il balcone delle sue esperienze ed emetta dalla sua gola un urlo liberatorio, liberandosi finalmente da ogni repressione. Perché la nostra Milena veramente vale tanto.
La Milena piena di contenuti, piena di episodi da raccontare, piena di trascorsi ideologici, piena di ricordi familiari che lei non mette fuori perché pensa che non interessino agli altri, perché pensa erroneamente che gli altri non amino ascoltarla, è ancora da scoprire.
Io, nei cento giorni trascorsi insieme, ho notato le tante rinunce che ha fatto per evitare screzi ed incomprensioni.
Certo è stata un’occasione perduta, perché nella vita non bisogna avere rimpianti. E allora, visto che il nostro sito è anche una possibilità di analisi, analizziamoci insieme; e se abbiamo qualcosa da gridare, gridiamolo pure.
La mia battuta, Milena, legata al Camino, era indirizzata alle simpatiche schermaglie che sono successe tra tutti noi; e tu e Giuliana, al di sopra di ogni colore politico, forse non vi riconoscete attualmente in questa democrazia anch’essa estremista, dove anche io non mi riconosco.
A Giuliana, che nella mia mente è raffigurata come la donna emblematica del famoso quadro Quarto Stato, non ho bisogno di dare spiegazioni perché il mio attributo di estremista, come per Milena, certamente non aveva nulla di offensivo.
È un attributo che do alle persone che lottano ed hanno lottato sempre per le proprie idee fino allo stremo delle loro forze.
Vi vedrò, quindi, sempre per quello che avete fatto, per quello che state facendo e per quello che farete. Due splendide estremiste in prima linea.
Con affetto, Francesco.



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