Il DVD “I misteri delle buche di via dello stazzo quadro”
Thriller keynesiano
Dodecaedro magico



DVD "I misteri delle buche di via dello stazzo quadro" - Front Può capitare a tutti, non solo al maggiordomo Porfirio, di vagare senza meta per la campagna assolata e imbattersi nella saggezza schizofrenica del commendator Ugo Filippi... ridotto sul lastrico e intento a tappare buchi nella strada, nell’economia e in una coscienza che tende a dividersi a ogni folata avversa.

C’è un difetto molteplice nel simbolico... Da rilevare, appianare, percuotere a colpi di pala, per ritrovare il proprio essere. La psicosi del commendatore mette a nudo un buco; un buco che prolifera in molti buchi e rimette in discussione la completezza dell’intero ordine simbolico.

A partire da questo valore negativo si ridisegna tutto il resto, l’evidenza invisibile perché sotto gli occhi di chiunque. E a gettare ombra per vedere meglio è una sorta di Ugu roi (per parafrasare Alfred Jarry...), che non si appiglia più alla certezza fallica della sua candela verde ma alla rotazione poliedrica di un dodecaedro dai precetti (volutamente) incompleti.

DVD "I misteri delle buche di via dello stazzo quadro" - Back Che nello stazzo quadro si cerchi di bucare il quadrato o quadrare il buco, è in scena la crisi del capitalismo, con la violenza delle sue maschere e il fragore sommesso delle particelle che collidono per preludere a un’altra palingenesi. Quanto durerà il prossimo ciclo? Solo un istante... o una manciata di istanti... o il tempo che riuscirà a misurare una coscienza desta, prima di addormentarsi e dimenticare.

«Nel lungo periodo siamo tutti morti», sosteneva J. M. Keynes (involontario spirito guida di questo presunto thriller)... Ecco perché, hic et nunc, lo Stato dovrebbe assumere alcuni disoccupati per scavare buche e altri disoccupati per riempirle. Solo così si può tenere in vita questo ouroboro senza doppio (al contrario della tradizione alchemica...) che mistifichi la trasmutazione della materia.

Il finale del cortometraggio (che non vi anticipo...) sembra, così, un monito profano per evitare di sprecare il grande elisir o la quintessenza...

Buona visione.

Nicola Giudetti

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